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Agosto 22, 2022

Cosa fare in caso di Aumento della tariffa telefonica


Aumento della tariffa telefonica

Aumento della tariffa telefonica – In mesi, i principali operatori telefonici, hanno previsto degli aumenti ai propri piani tariffari, facendo seguire a queste modifiche, una serie di vantaggi e servizi con Aumento della tariffa telefonica.

Quando si stipula un contratto con una compagnia telefonica, non sempre si presta attenzione a tutte le clausole contenute o peggio, i contratti risultano poco chiari. Scopri, come puoi tutelarti da un eventuale Aumento della tariffa telefonica e dalle modifiche contrattuali.

Aumento della tariffa telefonica – Avete aderito ad una delle tante offerta fatta da una compagnia telefonica per la linea voce e dati, condizioni valide solo per il periodo stabilito nell’offerta che può essere di sei mesi o di un anno dalla sottoscrizione. Alla scadenza l’operatore è libero di aumentare il canone, magari adottando delle misure “consolatorie”, benefici aggiuntivi come giga di traffico gratis, sms o minuti di chiamate in più. Tutti questi “vantaggi”, di sicuro prevedono delle variazioni e aumenti dell’abbonamento concordato con la compagnia telefonica. Nella maggior parte dei casi all’utente non gli si da la possibilità di mantenere le stesse condizioni contrattualizzate (solo in casi particolari di illeciti), quindi può o accettare le nuove condizioni o cambiare operatore telefonico o recedere dal contratto.

Cosa puoi fare se ricevi la comunicazione in cui è previsto l’Aumento della tariffa telefonica?

In caso di variazione della tariffa telefonica, di qualsiasi condizione del piano tariffario applicato al cliente, si verifica una modifica unilaterale delle condizioni contrattuali operata della compagnia telefonica.

In tali circostanze, la legge dispone delle tutele a favore del consumatore, che innanzitutto va avvisato preventivamente ed modo chiaro, almeno 30 giorni prima dell’applicazione degli aumenti, e se l’utente non intende accettare le nuove condizioni contrattuali, l’operatore è obbligato a informare l’utente che eventualmente può recedere dal contratto senza penali e costi di disattivazione.

L’abbonato deve comunicare l’intenzione di recesso entro 30 giorni dalla ricezione della comunicazione della modifica delle condizioni contrattuali, specificando chiaramente la motivazione di recesso, in caso contrario, la compagnia telefonica potrebbe attribuire la causa di recesso ad altra causa e chiedere all’utente una penale o addirittura pretendere la restituzione dei “benefici” ricevuti aderendo all’offerta.

Se non viene fatta nessuna comunicazione di recesso da parte del cliente in caso, le condizioni contrattuali vengono tacitamente accettate, e così il contratto prosegue alle nuove condizioni stabilite dal gestore telefonico.

Come verificare se hai avuto un aumento della tariffa telefonica?

Per evitare d ritrovarsi senza credito è importante controllare il dettaglio dei costi della propria offerta, effettuata con l’operatore telefonico.

Verifica, prima di tutto, se il contratto è stato attivato prima di Marzo 2018, poiche tutti i piani telefonici effettuati prima di quella data non prevedevano il pagamento ogni 30 giorni ma ogni 28 giorni (leggi pure: bollette a 28 giorni).

Dopo quella data, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), come previsto dal suo servizio di vigilanza per i consumatori, ha emesso delle linee guida sul rinnovo mensile e su eventuali rimodulazioni tariffarie, pochi giorni dopo l’approvazione della nuova legge. Il ciclo di fatturazione mensile deve fare riferimento al mese “solare”, e non su 28 giorni.

La maggior parte dei clienti hanno subito gli aumenti di tariffa da quando il pagamento delle offerte telefoniche è mensile (e non 28 giorni).

Se hai attivato il contratto telefonico prima di marzo 2018, con pochi e semplici passaggi, puoi capire tu stesso se hai subito degli aumenti di tariffa.

Prima di tutto, devi calcolare il conto complessivo annuale delle fatture ricevute, quando ancora pagavi ogni 4 settimane cioè ogni 28 giorni, di conseguenza dovresti aver ricevuto 13 fatture, basta moltiplicare il costo dell’offerta per 13 mensilità

Dopo di che, verifica il costo del piano telefonico, che paghi attualmente, questa verifica puoi farla o tramite l’app o registrandoti sul sito dell’operatore. Anche in questo caso basta moltiplicare il costo di una singola mensilità per i 12 mesi (fatturazione a 30 giorni).

Cosi facendo puoi tu stesso verificare se dopo il cambiamento della fatturazione da 28 giorni a un mese, il costo del piano ha subito degli aumenti o se è rimasto invariato.

Gli obblighi delle compagnie telefoniche

Le variazioni dell’offerta telefonica, può essere effettuata, se vi sono specifiche e determinate condizioni, come ad esempio, la compagnia telefonica può giustificare la variazione contrattuale per via di un adeguamento alla normativa europea oppure, se sono stati effettuati dei miglioramenti alla linea, innovazioni tecnologiche o il passaggio al 5G.

Secondo l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni – AGCOM, le modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali, che normalmente consiste nell’aumento dei costi per l’utente, possono avvenire solo se al momento della stipula del contratto, tali condizioni siano state previste e presenti nel contratto, e comunque, quando vengono attuate, devono essere comunicate almeno 30 giorni dalla decorrenza delle variazioni, oltre all’obbligo da parte dell’operatore di informare il cliente della possibilità di recedere dal contratto senza subire penali.

Qualora non accetti le nuove condizioni, come previsto dall’articolo 70 del Codice delle comunicazioni elettroniche e dai regolamenti dell’Agcom, all’articolo 6, comma 2, stabilisce: “Gli operatori informano con adeguato preavviso, non inferiore a trenta giorni, i clienti interessati delle modifiche alle condizioni contrattuali, e del loro diritto, se non accettano le nuove condizioni, di recedere senza penali né costi di disattivazione, nonché della possibilità di passare ad altro operatore. La volontà di recedere deve essere comunicata entro la data di entrata in vigore delle modifiche”.

Aumento della tariffa telefonica
Cosa fare in caso di Aumento della tariffa telefonica

Il diritto di recesso – Aumento della tariffa telefonica

Nell’eventualità ci siano aumenti e cambi contrattuali, l’utente Se reputa che il servizio presenta condizioni non vantaggiose, ad esempio meno giga, costi aggiuntivi per l’hotspot, sms a pagamento, può solo accettare o recedere, non è possibile pretendere dalla compagnia di rimanere alle precedenti condizioni (solo in caso di illecito).

A tutela del cliente, interviene l’articolo 70 del Codice delle comunicazioni elettroniche e dai regolamenti dell’Agcom, che deve essere informato delle variazioni contrattuali almeno 30 giorni prima, e non vuole accettare le nuove condizioni o aumenti di tariffa, può avvalersi del diritto di recedere dal contratto senza penali, né costi di disattivazione (ricordiamo che rappresenta un diritto inviolabile dell’abbonato) o in alternativa, come avviene nella maggior parte dei casi può decidere di cambiare compagnia telefonica avvalendosi della trasportabilità del numero telefonico.

Una volta ricevuta la comunicazione del cambio del piano tariffario, l’utente ha a disposizione 30 giorni per decidere, al termine dei quali, se non si sceglierà di disattivare l’abbonamento, il contratto proseguirà con le nuove condizioni.

La possibilità di avvalersi del diritto di recesso senza penali, oltre ad essere comunicata 30 giorni prima, deve essere pronunciata con le stesse forme utilizzate per l’attivazione del contratto, ad esempio se l’attivazione dell’abbonamento è avvenuta tramite chiamata dell’operatore, Internet oppure rispondendo ad un sms, con le stesse modalità dev’essere possibile recedere. In ogni caso, per tutelarsi maggiormente è sempre opportuno inviare una comunicazione, in cui viene specificato il motivo del recesso, tramite raccomandata o pec, di cui resti traccia nel tempo e che può essere ripresentata in caso di necessità.

IMPORTANTE DA SAPERE – Aumento della tariffa telefonica

Nel caso in cui si decide di recedere da un contratto che prevedeva oltre al servizio, un’offerta per l’acquisto di un prodotto a rate, ad esempio uno smartphone, si dovranno continuare a pagare le quote  per il periodo previsto, oppure decidere di riscattarlo in un’unica soluzione.

Aumento della tariffa telefonica

CONSIGLIO

Un piccolo consiglio, che può aiutare a risparmiare sulla propria tariffa, è quello di controllare che non ci siano attivi servizi extra a pagamento, che magari non si utilizzano, ma che prevedono lo stesso dei costi aggiuntivi, andando a consumare il credito della ricarica. È stato stimato che solo disattivando i servizi inutilizzati, è possibile avere un risparmio anche del 20% in un mese.


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