Ti è stata comunicata da WindTre una modifica unilaterale delle condizioni contrattuali e vorresti capire cosa comporterà questo cambiamento?
Siamo un team di avvocati specializzati in telefonia, e possiamo garantirti l’assistenza che meriti per risolvere i problemi con il Gestore.
Cosa dice la legge a tutela dei consumatori?
Innanzitutto, bisogna ricordare che la compagnia telefonica ha il diritto di poter apportare modifiche unilaterali al contratto, con l’obbligo di rispettare dei limiti imposti dalla legge.
L’utente deve essere avvisato entro 30 giorni, secondo quanto previsto dall’Art.70 del Codice delle Comunicazioni elettroniche, prima della variazione delle modifiche, in modo che l’utente possa:
- accettare le nuove condizioni contrattuali
- cambiare offerta
- migrare a nuovo operatore
- recedere dal contratto (senza penali e costi di disattivazione, come previsto dal Decreto-legge n.7/2007).
Quando la modifica contrattuale Wind è illegittima?
Gli esempi più comuni di cambio di condizioni contrattuali Vodafone comprendono le modifiche alle tariffe mensili, l’introduzione di nuovi costi e le variazioni nel periodo di fatturazione.
Queste modifiche, di base legittime, mutano la loro natura quando:
- il gestore non rispetta le tempistiche per cui l’utente ha il diritto di contestare l’eventuale aumento
- vengono richiesti costi non dovuti e vietati dalla legge Bersani (penali per recesso, pagamento di sconti di cui si è usufruito, pagamento delle rate rimanenti del modem).
Le modifiche unilaterali possono riguardare soltanto la variazione di condizioni già contemplate nel contratto e solo nelle ipotesi e nei limiti previsti dalla legge o dal contratto medesimo, ovvero quando tali modifiche siano esclusivamente a vantaggio dell’utente.
Uno dei casi affrontati con WindTre
Nel caso di specie il Giudice di Pace, oltre a dichiarare non dovuta la penale Windtre di € 50,65, ha riconosciuto all’utente assistito un maxi-rimborso di € 1.000, oltre alle spese della procedura poste a carico della compagnia telefonica in base al principio di soccombenza (ovvero chi ha torto e perde la causa deve pagare anche l’avvocato dell’altra parte!).
“Condanna alle spese
Il giudice, con la sentenza che chiude il processo davanti a lui, condanna la parte soccombente al rimborso delle spese a favore dell’altra parte e ne liquida l’ammontare insieme con gli onorari di difesa.“
Puoi consultare il provvedimento originale sotto.
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Una volta ricevuta la segnalazione, esamineremo attentamente il tuo caso e ti forniremo riscontro nel più breve tempo possibile.
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