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Gennaio 22, 2019

Niente scuse, Vodafone deve attivare la linea


Vodafone deve attivare la linea

La possibilità di comunicare è collegata ad un diritto fondamentale della persona e la sua disponibilità non può essere lasciata esclusivamente alle logiche concorrenziali del mercato.

Indice dei contenuti – Niente scuse, Vodafone deve attivare la linea

  1. L’utente ha il diritto di usufruire della linea telefonica fissa e del collegamento ad internet?
  2. Il servizio universale in telefonia
  3. L’operatore telefonico può non attivare la linea?
  4. Cosa fare se l’operatore non mi attiva la linea fissa?
  5. Vodafone non attiva la linea per problemi tecnici, chi ha ragione?
  6. Consulta il provvedimento originale

L’utente ha il diritto di usufruire della linea telefonica fissa e del collegamento ad internet?

Questa domanda ci viene spesso fatta dagli utenti che si rivolgono a noi. Facciamo un po’ di chiarezza.

La risposta è si, ogni utente, indipendentemente dalla posizione geografica, ha diritto ad essere connesso alla rete fissa.

La liberalizzazione del settore delle telecomunicazioni ha aperto il mercato alla concorrenza e ha portato molti vantaggi agli utenti in termini di riduzione dei prezzi dell’offerta e di aumento della qualità dei servizi.

Si è però posto il problema di continuare ad assicurare che tutti gli utenti abbiano comunque la possibilità di accedere alla rete telefonica e usufruire di una serie di servizi ritenuti essenziali con almeno un operatore, a prescindere dalla loro posizione geografica e dal fatto che siano più o meno “redditizi” per gli operatori dal punto di vista commerciale.

La possibilità di comunicare, infatti, è collegata ad un diritto fondamentale della persona e la sua disponibilità non può essere lasciata esclusivamente alle logiche concorrenziali del mercato.

Il Servizio Universale è l’insieme delle regole poste a tutela di questa specifica esigenza.

Il servizio universale in telefonia

Il Servizio Universale è l’insieme dei servizi messi a disposizione di tutti gli utenti finali a un livello qualitativo stabilito e a un prezzo accessibile. La disciplina del Servizio Universale è definita dal Codice delle comunicazioni elettroniche (artt. 43-64). Ne fanno attualmente parte il servizio di fornitura di un accesso alla rete di comunicazione pubblica da postazione fissa (art. 54), per voce, fax e dati, sebbene quest’ultimo solo ad una velocità, del tutto non più idonea, pari a 56 kbps.

L’AGCOM designa il soggetto incaricato di fornire il servizio universale e determina il metodo più efficace per garantire la fornitura ad un prezzo accessibile. La società attualmente obbligata è TIM S.p.A. e la ripartizione del costo netto degli obblighi di servizio universale tra i fornitori di reti e servizi di comunicazione elettronica avviene utilizzando il fondo per il finanziamento, istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico, di cui all’articolo 3, comma 1, dell’Allegato 11 al Codice delle comunicazioni elettroniche.

Il Servizio Universale è, quindi, un elemento di salvaguardia per l’utenza rispetto alle regole della libera concorrenza, perché impone obblighi di fornitura agli operatori, i quali, normalmente, vengono invece lasciati liberi nelle loro scelte commerciali.

Come ottenere una linea telefonica fissa?

Se ci si traferisce in una casa di nuova costruzione, priva di collegamento alla linea telefonica, è necessario richiedere un nuovo allaccio a TIM S.p.A.. Si tratta di un intervento a pagamento. In alternativa, è possibile rivolgersi ad un altro operatore che provvederà all’allaccio interfacciandosi con TIM e attivando la linea telefonica. I costi da sostenere sono variabili.

Se nell’abitazione nella quale ci si trasferisce è già presente un collegamento alla linea telefonica, è possibile chiedere al proprio operatore un trasloco di linea o sottoscrivere un abbonamento con un nuovo operatore, chiedendo la portabilità del proprio numero o un nuovo numero. I costi da sostenere possono variare.

L’operatore telefonico può non attivare la linea?

Fermo quanto detto sul diritto di ogni utente, indipendentemente dalla posizione geografica, ad essere connesso alla rete fissa e ad usufruire dei servizi di telefonia vocale e connessione così come ricompresi nel cd Servizio Universale, una volta stipulato un contratto, non solo Tim ma tutti gli operatori OLO (Other Licensed Operators), hanno l’obbligo di adempiere salvo provino la cosiddetta impossibilità sopravvenuta della prestazione.

La definizione di OLO nasce nel momento in cui, con l’apertura del mercato delle telecomunicazioni, si rende necessario fare un distinguo fra la compagnia detentrice, sino a quel momento, delle comunicazioni voce e dati (Telecom Italia, prima SIP) e tutte le società concorrenti per l’acquisizione di nuovi clienti.

Cosa fare se l’operatore non mi attiva la linea fissa?

Quello che spesso accade, anche di fronte ad un contratto già stipulato, è che l’operatore “scopra” in fase di attivazione di non avere una convenienza economica a portare la linea in porzioni di territorio poco redditizie.

In questi casi si limita ad affermare che per imprecisati “problemi tecnici” o per altre “fantasiose” motivazioni la propria prestazione, consistente semplicemente nell’attivare una linea telefonica, risulta impossibile, con buona pace dell’utente.

Vodafone non attiva la linea per problemi tecnici, chi ha ragione?

In questi casi la maggior parte degli utenti, magari dopo aver reclamato ed essersi infuriata, si arrende cercando semplicemente una soluzione alternativa.

In realtà l’operatore è tenuto a rispettare il contratto e ad attivare la linea dell’utente, nonché a rimborsarlo per il ritardo o il mancato adempimento, salvo PROVI (e non semplicemente “affermi”) l’effettiva impossibilità sopravvenuta.

Questo è quanto sancito dal Tribunale di Ivrea, peraltro sede italiana di Vodafone, che non ha ritenuto rilevanti le “scuse” dell’operatore del tutto sfornite di prova in base alle quali la stessa non avrebbe potuto attivare la linea telefonica e la connessione ad internet per problemi tecnici derivanti la mancata collaborazione dell’utente.

A ciò è conseguito il riconoscimento di un maxi risarcimento all’utente.

Consulta il provvedimento originale


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