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Giugno 25, 2020

Come si prosciuga il credito dal telefonino con i servizi premium


servizi premium a pagamento - prosciuga il credito dal telefonino

Cosa sono i servizi premium?

Servizi premium a pagamento – I servizi a sovrapprezzo, spesso non richiesti, denominati anche VAS (value added services) o servizi premium, sono servizi a pagamento di intrattenimento, quali possono essere giochi, video, immagini, musica, etc. e di informazione come, meteo, oroscopo, newsgossip, etc.. Possono essere acquistati singolarmente (c.d. one shot) con un unico addebito (su credito o conto telefonico) o in abbonamento, mediante addebito settimanale (sempre su credito o conto telefonico).

Ci possono essere motivi diversi per cui il credito telefonico viene scalato. Molto spesso vengono attivati dei servizi premium, cioè a pagamento semplicemente cliccando su un banner pubblicitario, magari anche involontariamente, navigando su siti internet poco sicuri o con meccanismi ingannevoli. In questo post, illustriamo alcuni suggerimenti su come porre rimedio.

Indice dei contenuti

  1. Ho cliccato su un banner e ho sottoscritto inavvertitamente un abbonamento
  2. Servizi a pagamento non richiesti, le varie tipologie di attivazione
  3. Multe agli operatori telefonici per le attivazioni scorrette
  4. Come segnalare all’Autorità attivazioni non volute di servizi premium?
servizi premium a pagamento - prosciuga il credito dal telefonino

Ho cliccato su un banner e ho sottoscritto inavvertitamente un abbonamento

È sufficiente cliccare inavvertitamente sul banner pubblicitario di un’app che credevi gratuita (molti innocenti giochini sull’Apple Store funzionano così) e ti ritrovi abbonato indesiderato a un inutile servizio da 5 euro a settimana. Le opzioni che vengono attivate accidentalmente possono essere diverse, ad esempio, servizi per l’oroscopo, servizi che permettono di scaricare suonerie, videogame, o immagini.

In poche parole, tutti i principali operatori telefonici (Tim, Vodafone, Wind3, fastweb, Iliad, Tiscali etc.) hanno stipulato accordi commerciali con le aziende che propongono questo tipo di attivazione di ‘servizi’, consentendo loro di accreditare abbonamenti periodici ai loro clienti tramite un semplice clic nel browser.

Di solito il costo degli abbonamenti si aggira sui 5 Euro a settimana, ma ci sono servizi che nel peggiore di casi arrivano a costare fino a 7 euro.

Se ti sono stati addebitati servizi premium non richiesti, puoi scegliere di affidarti a Rimborso Telefonico che metterà GRATUITAMENTE a tua disposizione il suo team di esperti, consulenti ed avvocati, avvezzi a gestire con successo numerosi casi al giorno in tutta Italia. Inviaci la tua richiesta di assistenza gratuita, ti aiuteremo a risolvere il problema e, se ci sono i presupposti legali, ad ottenere il giusto indennizzo economico per il disagio subito.

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Servizi a pagamento non richiesti, le varie tipologie di attivazione

Facendo una breve premessa, cosa succede, quando si scatena un evento del genere? La procedura ha inizio già da quando digitiamo nel browser l’indirizzo del sito che si vuole visualizzate. Lo stesso indirizzo, viene digitato in lettere, ma i server si trovano più a loro agio con sequenze di numeri, il cosiddetto DNS (Domain Name System). Enormi database che trasformano l’indirizzo in lettere, in una sequenza numerica: il ben noto indirizzo IP. Ed è questo l’indirizzo ip che ci reindirizza nelle pagine desiderate. Nella maggior parte dei casi, i DNS sono delle strutture di proprietà dei fornitori di connessioni Internet e gli operatori mobile non fanno eccezione.

Questo processo di risoluzione del nome, tuttavia, può essere intercettato ed “influenzato”, da malintenzionati, in modo che il DNS devi la richiesta verso un altro indirizzo IP, non richiesto. In questo caso vi è un vero e proprio “redirect” (ridirezionamento) della navigazione su pagine di un bel sito di giochi online o su uno di porno a pagamento o comunque su servizi o siti a pagamento che mostrano una pagina iniziale invitante, ma che comunque non sono stati richiesti dall’utente.

I servizi a pagamento non richiesti possono essere di tipo “one shot”, ossia ad addebito unico (su credito o conto telefonico), o peggio, ad abbonamento, con addebito settimanale, a oroscopi, informazioni meteorologiche, giochi, video, news di gossip o roba del genere.

Se ti capita un intoppo di questo tipo, la prima cosa banale da fare è di cliccare subito sul link del servizio clienti e disattivare immediatamente il servizio, per evitare di vederti rinnovare l’abbonamento.

Nella maggior parte dei casi, il mistero dell’origine dell’attivazione non viene svelato, a meno che non ci si prenda la briga di indagare sul serio, ma la spesa non vale l’impresa, perché solitamente quando ci si accorge del misfatto, quello che è andato perduto sono poche decine di euro e, comunque, se oramai tali servizi sono attivi sul nostro cellulare o sul tablet, ciò che importa realmente è capire subito come sbarazzarsene, per evitare che continuino a prosciugare il nostro credito telefonico.

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Multe agli operatori telefonici per le attivazioni scorrette

Quella degli abbonamenti truffa è una vera e propria piaga per gli utenti, che spesso si ritrovano con servizi a pagamento attivati per sbaglio o comunque tramite stratagemmi ingannevoli.

Basta infatti un momento di distrazione, un click su una pagina Web o su una pubblicità per ritrovarsi prosciugato il conto sulla SIM da parte di servizi tanto inutili quanto costosi, come ad esempio gli oroscopi o la ricezione di altre notizie di scarso interesse.

Tra l’altro, trattandosi spesso di servizi a rinnovo settimanale, è facile capire come l’esborso può diventare anche importante per l’utente.

I principali operatori di telefonia, nessuno escluso, sono stati più volte condannati a multe salatissime per questo genere di pratiche e per una riconosciuta complicità con chi vende questi servizi premium.

L’AGCOM ha multato gli operatori telefonici: TIM, Vodafone e WindTre per non aver “adottato in maniera tempestiva ed esaustività misure idonee a prevenire l’attivazione dei servizi a pagamento in assenza del previo consenso degli utenti né a impedirne l’addebito anche in casi di chiara incompatibilità del servizio con l’espressione del consenso“. L’erogazione di servizi premium non dovuti e non richiesti è costata agli operatori telefonici un totale di 2.204.000 di euro così suddivisi:

  • TIM: 638.000 euro
  • Vodafone: 754.000 euro
  • WindTre: 812.000 euro

Solo qualche mese prima, la stessa AGICOM, Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni aveva fatto una multa a TIM e WindTre poiche non si erano preoccupati di informare con cadenza annuale i propri clienti sulle offerte attive e sulle condizioni economiche sottoscritte.

Tutto ciò è avvenuto nel periodo compreso tra il 2016 e il 2020, quando a seguito delle continue lamentele degli utenti per addebiti anomali relativi ad attivazioni inconsapevoli di servizi premium. In particolare, i clienti TIM e WindTre si sono ritrovati a pagare l’attivazione di tali servizi non voluti su SIM “dedicate al controllo da remoto di particolari dispositivi (es. telesorveglianza, teleallarme) e/o prive di connessione dati e della comunicazione“. Per Vodafone si fa invece più genericamente riferimento ad addebiti “riconducibili ad attivazioni inconsapevoli di servizi premium“. Si tratta in tutti i casi di “attivazioni non volontarie dell’utente“, su cui AGCOM ha avviato indagini.

Ma l’impressione è che i ricavi che gli operatori telefonici condividono con chi vende i servizi premium sono ben superiori rispetto alle multe che l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato infligge loro.

Come segnalare all’Autorità attivazioni non volute di servizi premium

L’utente che si è trovato con dei servizi a pagamento premium da pagare può segnalare il caso compilando il modello D, seguendo le istruzioni contenute nella pagina “Presenta una denuncia all’Autorità” disponibile al seguente link.

Precisiamo che pur facendo la denuncia, non verrà risolto il problema dell’attivazione non voluta, ma servirà a fornire all’Autorità competente informazioni su presunte violazioni della normativa di settore che, una volta accertate, potranno portare a un provvedimento sanzionatorio nei confronti dell’operatore.

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Consulta i provvedimenti dell’Antitrust:


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